
soggetto, regia, visual art e musiche Francesca Pasquinucci e Davide Giannoni per IMAGINARIUM
progetto vede il supporto e il contributo scientifico di ESA European Space Agency, ASI Agenzia Spaziale Italiana, EGO European Gravitational Observatory, INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
DURATA SPETTACOLO *50m
ORA I limiti del pianeta, è il nuovo progetto performativo di Imaginarium che firma storyrelling, disegni, animazioni, regia e composizioni musicali originali.
Arte e scienza si incontrano in questo racconto per videomapping e musica, su quelli che gli studiosi definiscono “limiti planetari”, ovvero quelle soglie che l’umanità non dovrebbe superare per evitare che la Terra collassi. Nove processi ambientali fondamentali, con cui il pianeta si autoregola.
Un progetto realizzato con il supporto e I contributi scientifici di ESA Ente Spaziale Europeo, ASI Agenzia Spaziale Italiana, EGO European Gravitational Observatory e INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, enti e istituti che hanno messo a disposizione dello Studio incredibili “suoni” dallo spazio e dal sottosuolo. Fondamentali, infatti, sono stati gli scambi e gli incontri con fisici, climatologi ed esperti di spazio, che hanno permesso a Imaginarium di costruire una narrazione poetica , intrisa di arte surreale, sulla base di solidi concetti scientifici.
Sono chiamati “limiti planetari” le soglie che l’umanità non dovrebbe superare per evitare che la Terra collassi.
Nove processi ambientali fondamentali, con cui il pianeta si autoregola.
𝐈𝐍𝐓𝐑𝐎𝐃𝐔𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄
1 / CAMBIAMENTI CLIMATICI
Città nel caos, di terremoti, eruzioni vulcaniche, mari inquinati, si alternano alla percezione di una “serenità” cosmica. Siamo catapultati in una dimensione di “disarmonia” totale, annullando gli ideali platonici di “Armonia delle sfere” e di ogni pensiero virtuoso rivolto agli equillibri naturali della Terra e dello Spazio, ormai andati perduti a causa delle azioni smisurate dell’uomo.
Il tempo è scaduto, l’uomo ha superato ogni “limite”.
2 / PERDITA DI BIODIVERSITÀ
Tra le maggiori cause della perdita di biodiversità troviamo il ricorso crescente ai combustibili fossili e l’industrializzazione dell’agricoltura.
Il TEMPO DELLA NATURA e il TEMPO DELL’UOMO non sono più allineati. L’uomo è divenuto una macchina che procede ad un velocità estrema, seguendo un ritmo tutto suo che stravolge le regole dello SPAZIO DEL POSSIBILE e ogni azione non è più sostenibile. Inizialmente, la musica costruisce una meravigliosa Radio Naturale. Colori e forme nascono dalla composizione perfetta di gruppi di animali e piante, a rappresentare la massima espressione della bellezza dell’equilibrio delle biodiversità. Ad un tratto, però, la radio comincia perde armonia visiva, le composizioni subiscono dei mutamenti disomogenei arrivando a donarci la visione distopica di uno strumento perduto. Il ritmo è rotto, perduto. L’uomo, attraverso l’uso delle manopole, ha accelerato il tempo della Natura per allinearlo al suo, causando il disequilibrio delle specie e delle biodiversità.
3 /MODIFICHE AI CICLI DELL’AZOTO E DEL FOSFORO
L’uso dei fertilizzanti chimici e l’uso su vasta scala di azoto e fosforo sta annientando un gigantesco sciame di api. L’uomo ha completamente distorto il ciclo naturale di azoto e fosforo, con conseguenze gravi su animali di terra e mare, e sulle acque stesse. Gli studiosi definiscono il limite di immissione di N2 nell’atmosfera come una “valvola di un gigante” che controlla un massiccio flusso di azoto durante l’anno. Il “nostro” gigante è adesso malconcio, alla deriva. Non riesce più a gestire i sui flussi di azoto e il suo corpo sta esplodendo, rischiando l’inevitabile fuga di gas velenosi.
4 / SFRUTTAMENTO DEL SUOLO
La testa del gigante si presenta per un’ultima volta agli esseri viventi. Ha ancora una composizione fatta di elementi naturali e parti ingegneristiche virtuose, ma la trasformazione del volto in macchina distruttrice è in corso. Una macchina che emette gas nocivi senza sosta.
5 / INQUINAMENTO CHIMICO
Il nuovo volto del gigante è quello di un chimico pazzo che dà vita a una sorta di inferno psichedelico. Una catena di montaggio allucinogena, un laboratorio folle, che si muove dietro, dentro e attraverso il viso meccanico diabolico, di un “essere” che è diventato superbo e avido.
6 / DISPONIBILITÀ DI ACQUA DOLCE
7 / ACIDIFICAZIONE DEGLI OCEANI
L’acqua è ORO BLU. Cascate di acqua condividono la scena con grattacieli fatti di lamiera e scarti di materiali metallici e plastici, immersi in una vegetazione modificata che cerca ancora un respiro. Quando le acque si ritirano, perché le risorse vitali iniziano scarseggiare, vengono seguite dalle ultime forme biologiche rimaste.
L’acqua perde ogni sua forma di vita e quello che rimane viene racchiuso nell’unica, preziosa, bolla rimasta.
8 / DISTRUZIONE DELLO STRATO DI OZONO
9 / CONCENTRAZIONE DI AEREOSOL ATMOSFERICI
I palazzi distopici si trasformano in gigantesche bombolette spray, che scopri- amo essere ancora abitazioni di esseri umani. Le bombolette spruzzano grandi quantità di gas, accompagnando le emissioni non regolate di camini industriali e macchine.
Lo strato di ozono viene modificato, corroso, e i raggi ultravioletti, oltrepssando la barriera, tolgono ogni energia alle forme di vita in cammino.
I limiti planetari sono stati superati, la vita sulla Terra è arrivata al collasso.
FINALE
Premiato nel 2018 come Eccellenza Italiana per l’Arte dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e dalla Iacc Italy – America Chamber of Commerce West, Imaginarium si occupa di scenografia e arti visive per la musica classica e pop e l’opera lirica. È diretto da Davide Giannoni e Francesca Pasquinucci, che si sono dedicati all’interazione tra arti tradizionali materiche e arti digitali, rivolgendo il loro interesse al videomapping come strumento di narrazione e di creazione di spazi onirici.
Realizzano progetti scenografici, direzioni artistiche, installazioni artistiche multimediali, per alcuni dei più importanti teatri e festival lirici internazionali, per musicisti classici e della scena pop (per Universal Music Italia e Virgin Music). Nel 2022 sono gli artisti visivi in residenza del Festival Paax, il 1° festival di musica classica e arte della Riviera Maya in Messico, diretto dalla M° Alondra de la Parra, e nella primavera del 2023 sono gli artisti responsabili del progetto di mapping del leggendario spettacolo di apertura del Wien Festwochen, sotto la direzione artistica del pianista compositore Hyung – ki Joo. Collaborano attivamente con le Ambasciate italiane, gli Istituti di Cultura Italiana, e Istituti scientifici di livello internazionale, per lo sviluppo di progetti performativi e installativi tra arte e scienza. Nel mese di Maggio 2025 sono stati tra gli artisti visivi della 28esima edizione del Festival des musiques sacrées du monde de Fés in Marocco.
Mercoledì 13 agosto – ore 23:00
Fossato del Castello – Agropoli
info@cilentartfest.it
