SCHIUDERE
Dal romanzo alla scena
Laboratorio condotto da VicoQuartoMazzini
 
Ci sono occasioni drammatiche, nascoste tra le pagine di libri di narrativa, che aspettano solo di diventare protagoniste di una messinscena. Storie che non sono state scritte per il teatro, ma che possiedono tutti i requisiti per appartenervi. Riconoscerne il potenziale è un gesto quasi istintivo per molti: qualunque teatrante sa scovare nel tessuto di un romanzo il significato ideologico di una trama, la forza di un grande personaggio o l’impatto scenografico di ambientazioni cariche di suggestione. La vera sfida sta nel tradurre questo universo narrativo in azione concreta, portandolo con efficacia e coerenza sulla scena teatrale.
 
Schiudere. Aprire lentamente. Rendere disponibile a un sentimento.
Una parola che racconta virtuosamente il movimento necessario per adattare un romanzo alla scena.
 
Come si traduce un romanzo per la scena?
Quali sono le scelte che si devono compiere per mantenere e al contempo rinnovare il suo disegno narrativo?
Come si può trasformare una parola destinata all’immaginazione in elemento visivo, corporeo e spaziale?
 
Ecco alcune delle domande che esploreremo durante questo percorso laboratoriale sulla scrittura scenica a partire dalla reinterpretazione di un romanzo.
Il laboratorio è aperto ad attori, registi, autori e, soprattuto, lettori. Ognuno avrà il suo ruolo all’interno di questo “cantiere per la scena” in cui verranno esplorate diverse chiavi di reinterpretazione dell’opera.
Ai lettori, che verranno individuati tra i circoli di lettura del territorio o semplici appassionati, verrà chiesto di seguire il percorso come garanti della parola stampata, dei numi tutelari del romanzo che garantiranno un affiancamento teorico a quello pratico in tutti i passaggi del workshop, dalle prime riflessioni alla restituzione finale che, nell’ultimo giorno, verrà aperta allo sguardo della comunità ospitante.
 
 
𝐕𝐈𝐂𝐎𝐐𝐔𝐀𝐑𝐓𝐎𝐌𝐀𝐙𝐙𝐈𝐍𝐈

Nata dall’incontro tra Michele Altamura e Gabriele Paolocà, VicoQuartoMazzini (attraversa scritture originali e rivisitazioni di grandi classici del teatro e della letteratura. L’intento del suo lavoro è quello di rivelare le grandi storie capaci di indagare le necessità del nostro tempo, raccontandole attraverso le molteplici possibilità dell’arte scenica e performativa. Nel 2024, con il suo ultimo spettacolo La Ferocia, tratto dal romanzo Premio Strega e Premio Campiello di Nicola Lagioia, vince 4 Premi Ubu (migliore spettacolo, migliore attore, migliore attrice, migiore disegno luci). Nel 2021 vince il Premio Hystrio come migliore compagnia italiana emergente.

Tra i suoi ultimi lavori: Livore. Mozart & Salieri (2020), prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione e Festival delle Colline Torinesi; Vieni su Marte (2018) sostenuto da Mibact e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”; Leave the Kids Alone (2018), installazione prodotta da Fabulamundi Playwriting Europe; Karamazov 2017), progetto speciale ospitato al debutto dal Teatro Petruzzelli di Bari; Little Europa (2016) riscrittura de “ll piccolo Eyolf” di Henrik Ibsen, selezionato dall’Ibsen Festival di Oslo; Amleto Fx 2015), Premio In-box e Direction Under 30. Per Rai Radio3 realizzano Chi semina vento (2019), radiodramma originale ispirato a “La guerra dei mondi” di Orson Welles e Vivere è guerra con i troll del cuore e del cervello (2015), un omaggio a Henrik Ibsen.

 
 
📍𝐃𝐎𝐕𝐄?
Convento di San Francesco, Gioi Cilento (SA)
 
🗓𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎?
Dal 7 all’11 agosto 2025 dalle 10:00 alle 18:00
 
🤳𝐈𝐒𝐂𝐑𝐈𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄
Il workshop è 𝐆𝐑𝐀𝐓𝐔𝐈𝐓𝐎 aperto a un massimo 10 partecipanti.
 
🔜𝐌𝐎𝐃𝐀𝐋𝐈𝐓𝐀’ 𝐄 𝐓𝐄𝐌𝐏𝐈
Le candidature devono recare un CV e una breve lettera motivazionale.
Inviare il materiale a cilentartfest@gmail.com 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝟔 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓.
 
*Ai partecipanti è richiesto un abbigliamento comodo e la lettura approfondita del breve romanzo I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (Premio Campiello 2022). Un racconto di formazione di una faina, dalla nascita alla morte, le cui sorti di animale vengono stravolte dalla conoscenza della parola di Dio e dalla conseguente attrazione per le fragilità della condizione umana. La storia di un animale costretto a diventare uomo. Una metafora potente, suggestiva ed eternamente attuale di cui proveremo, durante il laboratorio, a immaginare una trasposizione teatrale.